Sugnu o non sugnu

Project Description

SUGNU O NON SUGNU – UNA NOTTE IN CASA SHAKESPEARE 

di Francesca Vitale (2016) regia di Nicola Alberto Orofino


Nel quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare, non poteva mancare il nostro originale omaggio siculo al drammaturgo. Protagonisti della commedia sono Anne Hathaway e il marito William Shakespeare, i quali, dialogando durante una notte insonne, sveleranno le vere origini del Bardo… Perché il cigno di Avon  in realtà era il cigno…di Messina! Un divertente, folle azzardo, a partire dall’idea di affidarmi il ruolo di Will!

Lo spettacolo è nato da un’idea di Francesca Vitale, che ne è anche autrice ed interprete. Sul palco sarà affiancata dal poliedrico Francesco Foti, attore molto amato dal pubblico. La regia è firmata da Nicola Alberto Orofino, che fin da giovanissimo ha lavorato con i più grandi nomi della scena internazionale.


“Per Francesco Foti, non possiamo che ribadire la stupefacente versatilità, confermata in una prova attoriale non facile, per i continui cambi di registro, tutti brillantemente assolti.

Uno spettacolo moderno, che si fa forte e complice della nostra Lingua Siciliana, che con la parola “Sugnu” intende contemporaneamente e polisemicamente: sono e sogno.”  Francesco Nicolosi Fazio, Lo spettatore accorto


Lo spettacolo si mantiene sempre su ritmi elevati, grazie anche alla precisa regia di Nicola Alberto Orofino ed alla divertente e divertita interpretazione della coppia Foti-Vitale, abile a passare da un registro all’altro, dalla recitazione, al canto ed al ballo, alternando, l’inglese al dialetto siciliano. (…)

Il lavoro, tra il surreale e l’ironico, vive tutto sull’effervescente interpretazione di Francesco Foti, convincente nel suo Bardo messinese e di Francesca Vitale nei panni della intransigente e critica moglie Anne, inglese purosangue”  Maurizio Giordano, Dramma.it



SUGNU O NON SUGNU  –  Note dell’Attore

Note dell’attore?!
Esistono le note dell’autore, del regista, al limite dello scenografo o del coreografo, ma non si sono mai viste, normalmente, le note dell’attore!
Appunto, normalmente. Ma “Sugnu o non sugnu” non è uno spettacolo normale.
Intanto per l’idea di portare sul palco il personaggio di William Shakespeare.

Poi per averlo affidato a me, cosa che mi riempie di responsabilità (e di follia) anche perché solo qualche mese fa avevo interpretato Pirandello, sempre inteso come l’Autore in persona (mi offro volontario, nel caso che qualcuno voglia mettere in scena Chekov o Beckett).
Ma, soprattutto, non è uno spettacolo normale per i tantissimi piani su cui si è deciso di lavorare, piani che si mescolano e si intersecano l’uno nell’altro miscelando realtà diverse, sogni e citazioni, copione e improvvisazione, teatro e vita, sempre all’interno di un enorme e divertentissimo gioco.

Siamo due attori che giocano a fare Shakespeare e sua moglie Anne?
O siamo due attori che giocano a fare due attori che giocano a fare Shakespeare e sua moglie Anne?
E quel che si vede sul palco sono le dinamiche della coppia di personaggi famosi, quelle della coppia di attori sul palco, o ancora quelle della coppia di attori nella realtà?
Qualora ci fossero stati ancora dubbi sul grande errore dell’usare in italiano il verbo “recitare” al posto dell’inglese “to play” o del francese “jouer”, li ho fugati del tutto.
In “Sugnu o non sugnu” tutto è gioco, tutto è play.
D’altra parte è un play.
Un play con una fantastica playlist, su un playwright un po’ playboy che si diverte a usare tanti wordplay nel suo playground (e fa anche un po’ di playback).
Un play, un gioco.

E se vi divertirete almeno un quinto di quanto ci siam divertiti noi, sarà uno spasso!
Buon gioco a tutti!

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Teatro

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